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BASEBALL PAOLO 2 V D
 

Nel 1936, i New York Yankees rimasero non solo senza il loro miglior giocatore, ma anche il più grande giocatore nella storia del baseball. Prima del 1935, gli Yankees non rinnovarono il contratto al leggendario Babe Ruth, che andò a giocare per un breve periodo con i Boston Braves e, poco dopo, si ritirò definitivamente. Molti ritennero che "The Babe" era stato il fautore della posizione dominante avuta dagli Yankees dalla fine degli anni '20 ai primi del '30 e la prospettiva di tornare alla gloria nella post season, senza di lui, era decisamente dubbia. Se New York fosse stata in grado di prosperare senza Ruth nel lineup, sarebbe stata una spinta enorme per il futuro della franchigia. Il sostituto di Ruth era un rookie che rispondeva al nome di Joe DiMaggio e che colpì al suo debutto 29 homer e 125 RBI. Terzo solo a Lou Gehrig e a Bill Dickey, "Joe'D", come fu poi soprannominato, era perfetto per entrare a far parte dei vecchi "Bronx Bombers". Gehrig veniva da una stagione da MVP, dove aveva colpito quarantanove homeruns e guidato la classifica RBI, con 152, e una media battuta di .354. Dickey battè 22 homer, 107 RBI e fu leader della squadra con un media battuta di .362. I lanciatori furono un elemento fondamentale degli Yankees del 1936 con sei giocatori che nella regular season ottennero un numero di vittorie a due cifre. I pitcher da record erano: Red Ruffing (20-12, 3.85 ERA); Monte Pearson (19-7, 3.71); Bump Hadley (14-4, 4.34); Lefty Gomez (13-7, 4.38); Pat Malone (12-4, 3.80) e Johnny Broaca (12-7, 4.24). Non solo New York dimostrò di essere forte anche senza Ruth, durante la stagione regolare, ma segnerà la storia delle World Series con una striscia consecutiva di vittorie nei successivi quattro anni. Il ritorno degli Yankees alla Series coincise anche con il ritorno dei New York Giants, vincitori del pennant della National League, che tornavano al The Big Show, dopo tre anni di assenza. Anche se i Giants non potevano vantare una vittoria schiacciante del pennant (cinque partite su St. Louis), come era avvenuto per gli Yankees (vinsero il titolo dell'AL con 19.5 partite su Detroit), avevano però tra le loro fila il lanciatore più pericoloso di tutto il baseball. Carl Hubbell, un trentatreenne mancino, che aveva concluso la stagione con un record di 26-6 e una media ERA di 2.31. La prima partita delle World Series fu giocata il 30 settembre al Polo Grounds, la casa dei Giants. Hubbell iniziò Gara 1, opposto a Red Ruffing. Il neo acquisto di metà stagione degli Yankees, Jake Powell arrivato dagli Washington Senators, non intimidito dai Giants colpì tre base hit nei suoi primi tre at-bat. George Selkirk, che sostituiva Ruth all'esterno destro, segnò l'unico punto degli Yankees con un solo homer, nel terzo inning. Hubbell mise a segno otto strike out e concesse solo sette valide (nessuna delle quali aveva oltrepassato l'infield) per vincere la gara di apertura con il punteggio di 6 a 1. Nonostante l'esordio infelice, gli Yankees vinsero quattro delle successive cinque partite, grazie anche al pitching staff che compensò le prestazioni di Hubbell. In Gara 2, i Giants utilizzarono sul monte Hal Schumacher e quattro rilievi per frenare l'attacco degli Yankees. Fu tutto inutile, perché gli Yankeees colpirono 17 valide tra cui il secondo grand slam di Tony Lazzeri nella storia delle World Series. L'intero lineup colpì almeno una valida e ottenne una schiacciante vittoria per 18 a 4 (sia Bill Dickey che Lazzeri misero a segno cinque RBI). Il giorno seguente, allo Yankee Stadium, davanti ad oltre 64000 spettatori, il recente acquisto dei padroni di casa Bump Hadley vinse per 2 a 1, grazie anche alla valida di Frankie Crosetti, che ruppe il pareggio nell'ottavo inning, e alla solida salvezza di Pat Malone nel nono ed ultimo inning. Hubbell tornò per cercare di pareggiare i conti in Gara 4, sempre allo Yankee Stadium colmo all'inverosimile di oltre 66000 fan, ma subì lo stesso destino. Il pitcher dei Giants fu travolto dai quattro punti messi a segno dagli Yankees nei primi tre inning, grazie anche al secondo fuoricampo di Gehrig nel giro di due giorni. Nonostante i suoi sforzi l'asso dei Giants fu battuto per 5 a 2 dal pitcher avversario Monte Pearson, una recente acquisizione da Cleveland. Sull'orlo dell'eliminazione, i Giants riuscirono a rimanere in vita con un risultato tirato ma fondamentale di 5 a 4, in dieci-inning, per la vittoria numero due in Gara 5, ma il dramma era solo rinviato. Ancora una volta, i picchiatori Yankees furono incontenibili e misero sotto il pitching staff avversario con un imbarazzante 13 a 5, in Gara 6. Powell (un homer e quattro RBI), Lazzeri, DiMaggio e Rolfe colpirono ciascuno tre valide, garantendo agli Yankees la vittoria decisiva sui Giants e un altro titolo delle World Series. Alla fine, gli Yankees avevano battuto - incredibilmente - ben sessantacinque valide. Powell terminò con una media di .455, Rolfe .400, DiMaggio .346. Gehrig aveva battuto a casa sette punti, portando il suo totale RBI nelle Series a 31 in 25 partite. Il pitching staff degli Yankees surclassò i lanciatori dei Giants con una ERA di squadra di 3.50 contro la media di 6.79 dei cugini. Lefty Gomez vinse due gare portando a tre il suo palmares nelle Series. Gli Yankees, orfani di Babe Ruth, erano risultati ancora incontenibili e si avviavano a tracciare un segno indelebile nella storia delle World Series.

Il programma delle World Series del 1936

I New York Yankees vincitori delle World Series del 1936 - Nella prima fila in alto, da sinistra a destra: Tony Lazzeri (2B), Whitey Wilshere (P), Pat Malone (P), Ted Kleinhans (P), Red Rolfe (3B), Johnny Broaca (P), Art Jorgens (P). La seconda fila, da sinistra a destra: Jumbo Brown (P), Lou Gehrig (1B/captain), Jack Saltsgaver (IF), Jake Powell (OF), Joe DiMaggio (CF), Lefty Gomez (P), Joe Glenn (C), Bill Dickey (C), George Selkirk (RF), Red Ruffing (P), Don Heffner (P). Seduti, da sinistra a destra: Doc Painter (trainer), Monte Pearson (P), Frankie Crosetti (SS), Earl Combs (coach), Joe McCarthy (Mgr.), Johnny Schulte (coach), Art Fletcher (coach), Bump Hadley (P), Myril Hoag (OF), Roy Johnson (LF)

Da sinistra: Dick Bartell, interbase dei Giants, e Jake Powell, esterno sinistro degli Yankees prima delle World Series del 1936

Gli Sluggers degli Yankees del 1936, da sinistra a destra: Bill Dickey, Lou Gehrig, Joe DiMaggio e Tony Lazzeri

Da sinistra a destra: Frank Crosetti, Ripper Collins, Joe DiMaggio, Tommy Richardson e Tony Lazzeri prima delle World Series del 1936

Gli interni degli Yankees del 1936, da sinistra a destra: Red Rolfe, Tony Lazzeri, Frank Crosetti e Lou Gehrig

La leggenda del baseball Babe Ruth, al centro, con a fianco la sua seconda moglie Clare, e la cantante Kate Smith, a sinistra davanti a loro, in tribuna durante Gara 1 delle World Series del 1936 al Polo Grounds di New York

Vista del Polo Grounds dalle tribune superiori sul lato destro del campo durante le World Series del 1936 Mondiale (in alto lo striscione del 60° Anniversario della National League)

Joe DiMaggio che effettua un bunt al Polo Grounds durante il primo inning di Gara 2 dell World Series del 1936

Il rookie Joe DiMaggio abbraccia i fratelli Vince, a sinistra, e Dom prima dell'inizio di Gara 3 delle World Series del 1936 a New York

Lo Yankee Stadium durante una fase di Gara 4 delle World Series del 1936

Lou Gehrig attraversa il piatto dopo aver colpito il fuoricampo al 3° inning di Gara 4 delle World Series del 1936 e Bill Dikey (8) che si congratula

La prima pagina del Daily News del 7 ottobre 1936 per la vittoria degli Yankees nelle World Series

Ancora una volta, i New York Yankees di Joe McCarthy dominarono l'American League per la seconda stagione consecutiva, vincendo il pennant con un margine di tredici partite e aggiudicandosi tre delle statistiche di battuta della League (HR - RBI - SLG). Nel suo secondo anno Joe DiMaggio fu il leader di RBI con 167, il veterano Lou Gehrig ne ottenne 159 e Bill Dickey contribuì con 133 per uno stupefacente totale di 459 punti battuti a casa. Gehrig, noto come "Iron Horse" aveva goduto di una stagione magnifica che sarebbe stata, purtroppo, l'ultima prima che la sclerosi laterale amiotrofica (in seguito denominata malattia di Lou Gehrig) iniziasse a farsi sentire. Aveva battuto .351 e registrato trentasette homer, il suo protetto "Joe D" .346 con quarantasei homer e Dickey fu terzo con .332 e ventinove fuoricampo. I tre non ebbero eguali al piatto, anche se George Selkirk era sulla loro scia (18 homer e sessantotto RBI) e poteva essere il quarto, se non fosse mancato una mezza stagione a causa degli infortuni. Gli Yankees potevano contare ancora sui lanciatori di esperienza come Lefty Gomez (21-11) e Red Ruffing (20-7), nonché sul rilievo Johnny Murphy, che aveva ottenuto 10 salvezze e tredici vittorie. Tuttavia, gli Yankees non furono i soli a ripetersi nel '37 perché anche i Giants vinsero nuovamente la National League ed erano tornati per la rivincita contro il loro classico e odiato rivale di sempre. A differenza degli Yankees, la squadra di Bill Terry non era in possesso di grandissimi sluggers (Mel Ott era il più vicino, con trentuno homer e novantacinque RBI), ma potevano vantare un buon parco lanciatori con il terribile Carl Hubbell (22-8 ) ed il rookie Clift Melton (20-9). La partita di apertura fu giocata il 6 ottobre, allo Yankee Stadium davanti a 60573 spettatori. Il match fu la copia di Gara 1 della precedente serie ma con un epilogo differente. I Giants erano sopra 1 a 0 all'inizio del sesto inning, ma prima della conclusione della ripresa, gli Yankees colpirono sei valide portando a casa sette punti e la vittoria per 8 a 1, grazie anche alla prestazione stellare del lanciatore Gomez. Il terribile pitcher dei Giants, Carl Hubbell, venne sostituito alla sesta ripresa dopo aver compromesso definitivamente il risultato. Gara 2 iniziò nello stesso modo con i Giants che si portarono in vantaggio 1 a 0 alla prima ripresa. Nella parte bassa del quinto gli Yankees passarono in vantaggio mettendo al sicuro due punti, altri quattro nel sesto e due nel settimo e vincendo ancora con il risultato finale di 8 a 1. Altra grandissima prova del lanciatore degli Yankees, Red Ruffing, che otteneva un complete game concedendo solo sette valide e un punto, con otto strike out. La terza partita veniva giocata al Polo Grounds ma le cose non andarono meglio per i Giants. Il pitcher degli Yankees, Monte Pearson, lanciò in maniera impeccabile per 8.1 riprese ma poi cedette e riempì le basi sul punteggio di 5 a 1 e due out. L'esperto closer Murphy vinse costringendo il catcher Harry Danning a battere una volata sul guanto dell'esterno centro DiMaggio. La posizione dei Giants era decisamente compromessa e solo un miracolo poteva riportarli in gioco. Gli Yankees erano pronti alla loro quarta sweep nelle ultime cinque apparizioni alle World Series, e i Giants erano ancora alla ricerca di ottenere la prima vittoria nelle ultime quattro partite delle Series. In Gara 4, le cose sembrarono finalmente girare a favore dei Giants che segnarono sei punti al secondo inning e costrinsero il manager Joe McCarthy a sostituire il partente Bump Hadley, ma il danno era già fatto. Hubbell sul monte vinse la sua partita per 7 a 3, concedendo sei valide e tre punti in nove riprese. Nel nono inning, l'ultima che avrebbe lanciato nelle Series, concesse un homerun a Lou Gehrig, l'ultimo fuoricampo che avrebbe battuto nelle World Series. Ancora una volta, i Giants erano riusciti a ritardare la loro eliminazione, e ancora una volta, gli Yankees avevano pronta la risposta per il giorno successivo. Sempre al Polo Grounds si giocò Gara 5. Myril Hoag battè un fuoricampo al secondo inning per gli Yankees e DiMaggio lo imitò nella terza ripresa. Mel Ott rispose subito con un fuoricampo da due punti nella parte bassa dello stesso inning, pareggiando i conti. Nel quinto inning gli Yankees presero di nuovo il largo con Lazzeri a punto su singolo di Gomez aiutato da un errore del seconda base Burgess Whitehead. Due outs dopo, Gehrig raddoppiò mandando a casa Gomez e Rolfe per il 4 a 2 che divenne il risultato finale che coronò gli Yankees campioni del mondo. Nel back-to-back dei titoli vinti, gli Yankees ottenevano il sesto successo nelle World Series, (rompendo il record che avevano condiviso con i Philadelphia Athletics) ed erano solo agli inizi. Che ci crediate o no, l'umiliazione che i New York Giants furono costretti a sopportare, perdendo 4 a 1, fu solo la punta di un iceberg perchè i prossimi due avversari dei campioni in carica non sarebbero stati così fortunati. Il seconda base Tony Lazzeri con .400 di media battuta e il lanciatore Lefty Gomez, con due partite vinte per un totale di cinque vittorie nelle WS senza sconfitte, furono i due migliori in assoluto.

I programmi delle World Series del 1937

I New York Yankees vincitori delle World Series del 1937 - In piedi nella prima fila in alto, da sinistra a destra: George Selkirk (RF), Frankie Crosetti (SS), Arndt Jorgens (C), Kemp Wicker (P), Myril Hoag (OF), Schieber, Don Heffner (IF), Jack Saltzgaver (1B). In piedi nella fila di mezzo, a sinistra a destra: Red Ruffing (P), Joe DiMaggio (CF), Bump Hadley (P), Ivy Paul Andrews (P), Frank Makosky (P), Johnny Murphy (P), Red Rolfe (3B), Monte Pearson (P), Lou Gehrig (1B), Lefty Gomez (P), Joe Vance (P). Seduti, da sinistra a destra: Pat Malone (P), Joe Glenn (C), Dutch Schulte (coach), Art Fletcher (coach), Joe McCarthy (Mgr.), Earl Combs (coach), Jake Powell (LF), Tony Lazzeri (2B), Doc Painter (trainer), Tim Sullivan (mascot).

Lo staff tecnico degli Yankees nel 1937, da sinistra a destra: Joe McCarthy, Art Fletcher, Earle Combs e John Schulte

Gli sluggers degli Yankees del 1937, da sinistra destra: Frank Crosetti, Red Rolfe, Tommy Henrich, Joe DiMaggio, Bill Dickey e Lou Gehrig

Joe DiMaggio, con suo fratello Dom e suo padre Joe DiMaggio Sr., prima delle World Series del 1937

Il dugout degli Yankees al Polo Grounds durante le World Series del 1937

I due ace dei Giants e Yanhees, Carl Hubbell e Lefty Gomez, si stringono la mano prima dell'inizio dell World Series del 1937

L'esterno dei Giants Mel Ott e Lou Gehrig, prima base degli Yankees, posano prima delle World Series del 1937

Vista dello Yankee Stadium durante Gara 1 delle World Series del 1937 dalle tribune superiori dietro l'esterno sinistro

Fiorello La Guardia, sindaco di New York City, allo Yankee Stadium durante Gara 1 dell World Series del 1937

Lou Chiozza dei Giants viene eliminato in prima dall'assistenza del terza base degli Yankees Red Rolfe al prima base Lou Gehrig nel secondo inning di Gara 2 delle World Series del 1937

Joe DiMaggio firma autografi ai giovani fans prima g Gara 3 delle World Series del 1937 al Polo Grounds

L'ultimo out di Gara 5 delle World Series del 1937. Lou Gehrig assiste Lefty Gomez in prima per eliminare Jo-Jo More dei Giants

Da sinistra, il manager Joe McCarthy, Joe DiMaggio, il proprietario degli Yankees Jacob Ruppert, Lou Gehrig e Tony Lazzeri, si preparano a parlare con i giornalisti nella clubhouse dopo aver battuto i New York Giants 4-2 e vinto le World Series

La prima pagina del Daily News del 12 ottobre 1937 per la vittoria degli Yankees nelle World Series

Dopo sei anni di assenza, i Chicago Cubs riuscirono a vincere il pennant della National League, nonostante il margine sottile che li separò dai Pirates per approdare alle World Series. Il 28 settembre, i Cubs uscirono vittoriosi per 6 a 5 dallo scontro diretto con i Pittsburgh Pirates (che avevano guidato la NL per 2 mesi e mezzo), e riuscirono a mantenere il primo posto, chiudendo la regular season con appena due partite di vantaggio. Ripper Collins guidò la squadra con tredici fuoricampo, e l'esterno Augie Galan fu il leader dei Cubs per gli RBI con sessantanove. Stan Hack aveva battuto .320 e guidò la National League con sedici basi rubate, mentre Carl Reynolds aveva ottenuto una media battuta di .302. I lanciatori Bill Lee e Clay Bryant vinsero, rispettivamente, ventidue e diciannove partite. Dizzy Dean, che accusava ancora l'infortunio successogli nell'All-Star Game del 1937, era stato acquistato dai St. Louis Cardinals in aprile e aveva vinto 7 delle 8 decision. I loro avversari erano i due volte campioni delle World Series precedenti, quegli Yankees che avevano dominato nuovamente l'American League. Questa volta cinque newyorkesi: Joe DiMaggio, Bill Dickey, Lou Gehrig, il rookie Joe Gordon e Tommy Henrich avevano battuto, ciscuno, più di 90 RBI e dai 22 ai 32 fuoricampo. Il pitcher, Red Ruffing, fu il leader dell'American League con ventuno vittorie, seguito da Lefty Gomez (diciotto vittorie), Monte Pearson (sedici vittorie) e Spud Chandler (quattordici vittorie). Il risultato finale della regular season fu di 9 partite e ½ sui Boston Red Sox per aggiudicarsi il pennant dell'American League. Il 5 ottobre si giocò Gara 1 al Wrigley Field, e la squadra di casa schierò il destro Bill Lee come partente. Lee, nonostante avesse messo in difficoltà con le sue curve gli Yankees, non riuscì a vincere. Bill Dickey colpì quattro valide su quattro turni, segnando un punto e battendone a casa un altro e gli Yankees vinsero con un prevedibile trionfo per 3 a 1. Nulla cambiò in Gara 2, giocata il giorno successivo sempre in casa dei Cubs, anche se Dizzy Dean apparve controllato quasi fino alla fine. Tenne gli Yankees per sette inning e aveva accusato solo tre valide mentre conduceva la gara per 3 a 2. All'ottavo, George Selkirk, che batteva settimo per gli Yankees, colpì la quarta valida, ma con due out forzati in seconda, a Dean ne bastava un altro per chiudere indenne l'inning. Toccò al leadoff Frankie Crosetti presentarsi al piatto, con Myril Hoag in prima base. Al primo lancio, l'improbabile eroe spedì la palla oltre la sinistra del campo. Dean e la sua squadra rimasero basiti ma la stessa cosa si ripetè al nono con un fuoricampo da due punti di Joe DiMaggio. I Cubs non furono in grado di reagire e gli Yankees si aggiudicarono il secondo incontro per 6 a 3. Avanti di due gare a zero, la serie si spostò allo Yankee Stadium di New York. Gara 3 e Gara 4 furono veloci (e dolorose) con la squadra di casa che vinse per 5 a 2 e 8 a 3, caratterizzate da solide valide di Crosetti, che colpì un doppio, un triplo e quattro punti battuti a casa. Nell'euforia della vittoria c'era, purtroppo, il lato triste che toccava uno dei più grandi giocatori della storia del baseball: Lou Gehrig. Lou, già ammalato, aveva battuto 4 valide su 14 turni ed era alla sua ultima apparizione nelle World Series. I migliori in battuta degli Yankees furono Bill Dickey e Joe Gordon che chiusero con una media battuta di .400. Il pitcher Red Ruffing terminava le Series con due vittorie e un ERA di 3.31. Gli Yankees avevano completato la loro quarta sweep nelle ultime sei apparizioni e divennero la prima squadra a vincere le World Series in tre anni consecutivi. La squadra di New York sembrava più che mai inarrestabile e i Cubs non ebbero nessuna chance.

I programmi delle World Series del 1938

I New York Yankees vincitori delle World Series del 1938 - In piedi nella prima fila in alto, da sinistra a destra: George Selkirk (LF), Johnny Murphy (P), Ivy Andrews (P), Joe DiMaggio (CR), Red Ruffing (P), Lefty Gomez (P), Steve Sundra (P), Art Jorgens (C), Myril Hoag (IF), Monte Pearson (P). In piedi nella fila di mezzo, a sinistra a destra: Tommy Henrich (RF), Joe Glenn (C), Bump Hadley (P), Spud Chandler (P), Paul Schreiber? (Coach), Bill Dickey (C), Red Rolfe (3B), Lou Gehrig (1B), Doc Painter (trainer). Seduti, da sinistra a destra: Joe Gordon (2B), Bill Knickerbocker (2B), Johnny "Dutch" Schulte (Coach), Art Fletcher (Coach), Joe McCarthy (Mgr.), Earle Combs (Coach), Babe Dahlgren (1B), Jake Powell (LF), Frankie Crosetti (SS), Tim Sullivan (mascot)

Joe McCarthy e Gabby Hartnett si stringono la mano prima delle World Series del 1938

Gli arbitri delle World Series del 1938, da sinistra a destra: Ziggy Sears, Cal Hubbard, Charlie Moran e Lou Kolls

Gli sluggers degli Yankees del 1938, da sinistra a destra: Lou Gehrig, Joe Gordon, Tommy Henrich, Joe DiMaggio e Bill Dickey

Tony Lazzeri e Joe Gordon si stringono la mano prima delle World Series del 1938

Gli esterni degli Yankees del 1938, da sinistra destra: George Selkirk, Tommy Henrich, Myril Hoag e Joe DiMaggio

Il lineup dei New York Yankees vincitori delle World Series del 1938. Da sinistra a destra: Frankie Crosetti (SS), Red Rolfe (3B), Tommy Henrich (RF), Joe DiMaggio (CF), Lou Gehrigh (1B), Bill Dickey (C), George Selkirk (LF), Joe Gordon (2B)

5 Ottobre 1938 - Pubblico di fronte al Denver Post per seguire sul tabellone gigante Gara 1 delle World Series tra i Chicago Cubs e i New York Yankees

Lou Gehrig discute con l'arbitro Moran che lo chiamato out nell'8 inning di Gara 1 delle World Series del 1938. Vicino all'arbitro c'è il coach Art Fletcher che allontana a forza Lou. Il # 3 è Bill Dickey

Le tribune dello Yankee Stadium gremite di tifosi durante le World Series del 1938

La veduta del Wrigley Field di Chicago durante Gara 2 delle World Series del 1938. In alto a sinistra nel riquadro Joe DiMaggio, il sindaco di New York Fiorello LaGuardia e Lou Gehrig

Dizzy Dean, lascia il campo durante Gara 2 delle World Series del 1938

Il 7 ottobre del 1938 il giornale Chicago American pubblica 9 foto di Gara 2 delle World Series del 1938 che racchiudono la tragedia dei Cubs

La prima pagina del Daily News dell'11 ottobre 1938 per la vittoria degli Yankees nelle World Series

I Cincinnati Reds ritornavano al "big show" per la prima volta dal 1919, quando furono i beneficiari del famoso "Black Sox Scandal", in cui i loro avversari, i Chicago White Sox, persero intenzionalmente le Series. Dopo una lunga indagine nel 1920, i membri della squadra di Chicago furono incredibilmente assolti l'anno successivo, nonostante le loro confessioni (che furono ritrattate in seguito). Molti tifosi dei Reds si resero conto, dopo, che il loro "titolo di campioni" era stato inficiato ed erano ansiosi di vedere la loro squadra vincerne uno alle loro condizioni. La loro improvvisa ascesa verso la cima della National League era stata più che mai impressionante (dopo esser finiti in fondo alla classifica nel 1937) e nella loro "Cinderella season" si erano messi in luce due lanciatori, tra i più vincenti del baseball:Bucky Walters fu il leader della Major League con ventisette vittorie, sostenuto da Paul Derringer con venticinque. I Reds avevano vinto il pennant della NL con un record di 97-57, distanziando i St. Louis di quattro partite e mezza. Come avversari trovarono i campioni uscenti delle World Series del 1938, gli Yankees. New York aveva concluso la stagione regolare con un record di 106-45, vincendo il loro quarto pennant consecutivo e lasciando a diciassette partite i rivali di sempre, i Boston Red Sox. Il 4 ottobre si giocò Gara 1 allo Yankee Stadium davanti a 58541 tifosi. Il manager dei Reds, Bill McKechnie, utilizzò Derringer mentre Joe McCarthy schierò Red Ruffing. Il veterano degli Yankees lanciò splendidamente concedendo solo quattro valide in nove inning. La vittoria di New York per 2 a 1 fu strappata ai Reds, al nono inning, dalla valida di Bill Dickey che ruppe il perfetto equilibrio della prima gara. I Cincinnati Reds avevano perso, ma non erano stati surclassati dai tre volte campioni del mondo che cercavano il loro quarto anello consecutivo. Purtroppo, per i tifosi dei Reds non cambiò nulla il giorno successivo, ancora in casa degli Yankees. Il pitcher partente di New York, Monte Pearson, ebbe la meglio sul pericoloso Bucky Walters concedendo all'attacco dei Reds di mettere in campo solo due valide per la vittoria capolavoro di 4 a 0. Gli Yankees erano pesantemente avanti di due partite a zero. Babe Dahlgren (che aveva sostituito Lou Gehrig in prima base) battè un doppio e un fuoricampo per la vittoria in Gara 2. La salute di Gehrig era decisamente peggiorata e il 2 maggio, "Iron Horse" fu sostituito nel lineup di New York, dopo 2130 partite consecutive. Dal 1923 gli Yankees non avevano mai giocato una partita di postseason senza Gehrig e i tifosi e i giocatori non sapevano darsi pace alla sua assenza. Il 7 ottobre si giocò Gara 3, al Crosley Field di Cincinnati. I Reds finalmente esplosero e colpirono duro nei primi due inning, tanto che Lefty Gomez venne immediatamente sostituito dopo il primo inning. Il rilievo Bump Hadley venne investito anche lui nel secondo inning dalle valide dei Reds per il risultato parziale di 3 a 2. Ma la potenza dei Bronx Bombers non si fece attendere. Come succede nella maggior parte degli sport, la "qualità" conta più della "quantità", i Cincinnati batterono ben dieci valide, ma tutti singoli, mentre New York colpì con due fuoricampo da due punti di Charlie Keller, nel primo e nel quinto inning, un fuoricampo da due di Joe DiMaggio (che nella stagione regolare aveva battuto .381, la sua più alta media in carriera) nel terzo e un fuoricampo a basi vuote di Bill Dickey nel quinto. Il risultato finale fu di 7 a 3 per gli Yankees, ad una partita di distanza dal loro quarto titolo delle World Series consecutivo. Gara 4, fu un testa a testa sullo 0-0 fino al settimo inning, quando Charlie Keller e Bill Dickey, siglarono un homer, ciascuno, sul partente Derringer. I Reds risposero immediatamente, nella parte bassa dello stesso inning, con tre punti contro il rilievo Steve Sundra, che aveva sostituito il partente Hildebrand, in notevole difficoltà nel quinto. Johnny Murphy rilevò a sua volta Sundra per chiudere l'inning senza altri danni. I Cincinnati, all'ottavo, allungarono ancora di un punto con un singolo di Ernie Lombardi che portò a punto Ival Goodman, per il 4 a 2. All'inizio del nono inning i Reds dovevano solo cercare di amministrare i due punti di vantaggio per vincere Gara 4 e poter continuare nelle Series. Ma l'interbase dei Reds, Billy Myers, commise un errore di presa nel tentativo di girare un doppio gioco, dopo che il suo lanciatore Bucky Walters aveva concesso due valide e zero eliminati. L'errore consentì agli Yankees di accorciare il punteggio e di portarsi a meno uno, con due uomini ancora sulle basi. Con un out, il pitcher accusò un'altra valida di Joe Gordon per il pareggio, 4 a 4. Si andò, quindi, agli extra inning. Gli Yankees misero i corridori agli angoli, grazie anche ad un nuovo errore dell'interbase, e sulla valida di "Joe D" all'esterno destro, non solo arrivarono a casa i due corridori ma lo stesso DiMaggio segnò il settimo punto, con due errori della difesa messa sotto pressione. L'esterno destro Ival Goodman perse la palla e il catcher Ernie Lombardi, non solo non riuscì a controllare il tiro dall'esterno ma fu anche travolto da Charlie "King Kong" Keller, noto per il suo fisico robusto, che scivolò a casa base facendogli perdere la palla che rotolò via. Come risultato, DiMaggio fu in grado di fare il giro delle basi e segnare, con il ricevitore dei Reds che rimase a terra stordito. "Schnozz's snooze" venne chiamata questa giocata, dal nomignolo del ricevitore dei Reds, occupando di diritto un posto speciale nel folklore del baseball, nonostante il suo minimo impatto globale. Nella parte bassa del decimo inning, Cincinnati riuscì a mettere due uomini sulle basi, ma tre prese al volo diedero a Johnny Murphy e agli Yankees la vittoria in Gara 4 per 7 a 4, la loro seconda sweep consecutiva e la quarta World Series consecutiva. Charlie Keller, fu la stella delle Series, con otto punti, sette valide, tre fuoricampo, sei RBI e una media battuta di .438. Alla fine, gli Yankees avevano vinto tredici delle ultime quattordici partite delle World Series e in totale ventotto delle loro ultime trentuno gare del "big show".

I programmi delle World Series del 1939

I New York Yankees vincitori delle World Series del 1939 - In piedi nella prima fila in alto, da sinistra a destra: Bill Dickey (C), Red Ruffing(P), Joe DiMaggio (CF), Oral Hildebrand (P), Steve Sundra (P), Paul Schreiber (coach?), Johnny Murphy (P), Lefty Gomez (P), Atley Donald (P), Tom Henrich (LF), Arndt Jorgens (C). In piedi nella fila di mezzo, a sinistra a destra: Joe Gordon (2B), Bump Hadley (P), Monte Pearson (P), Marius Russo (P), Lou Gehrig (1B), George Selkirk (RP), William Knickerbocker (IF), Doc Painter (trainer). Seduti, da sinistra a destra: Warren 'Buddy' Rosar (C), Charlie 'King Kong' Keller (OF), Spud Chandler (P), Jake Powell (LF), Art Fletcher (coach), Joe McCarthy (Mgr.), Earl Combs (coach), Johnny 'Dutch' Schulte (coach), Red Rolfe (3B), Babe Dahlgren (1B), Frankie Crosetti (SS), Tim Sullivan (mascot)

Lou Gehrig mentre consola Babe Dalggren a cui ha passato il testimone dopo 2130 partite consecutive in prima base in seguito ai primi devastanti sintomi della SLA

Babe Dalggren e Lou Gehrig durante le World Series del 1939

Lou Gehrig e Joe McCarthy durante le World Series del 1939

Babe Ruth e Lou Gehrig Babe durante le World Series del 1939 nel dugout dello Yankee Stadium. Questa è forse l'ultima foto scattata di Babe e Lou insieme e anche una delle ultime di Lou Gehrig con la divisa

Lou Gehrig mentre guarda dal dugout la sua squadra giocare le World Series del 1939

Due dei giocatori fondamentali nella vittoria dell World Series del 1939, Charlie Keller e Joe DiMaggio

Charlie Keller e Ernie Lombardi prima dell'inizio delle World Series del 1939

Lo Yankee Stadium durante le World Series del 1939

Il Crosley Field di Cincinnati durante le World Series del 1939

Il giovane Frank Sinatra chiede un autografo a Lou Gehrig durante Gara 4 delle World Series del 1939

L'arrivo a casa base di Charlie Kelle, nella parte alta del 10° inning di Gara 4, dopo essersi scontrato con Ernie Lombardi facendogli perdere la palla

La gioia degli Yankees nella clubhouse dopo la vittoria in Gara 4 delle World Series del 1939. In basso a destra è riconoscibile il manager Joe McCarthy

Il titolo del Daily News del 9 ottobre del 1939 per la vittoria degli Yankees nelle World Series

Mentre l'America aveva accolto con favore il nuovo decennio carico di promesse, i Cincinnati Reds si stavano ancora riprendendo dalla misera sconfitta con i New York Yankees nelle Series dell'anno precedente. La Dynasty più recente dell'American League aveva, ancora una volta, spazzato i campioni della National League in quattro partite (senza Babe Ruth e Lou Gehrig nel loro lineup). I Reds avevano quasi impedito una sweep in fondo al decimo inning (in Gara 4), piazzando due corridori sulle basi con la possibilità di pareggiare l’incontro, ma non riuscirono a finire il lavoro, perchè Johnny Murphy e i suoi Yankees vinsero, per 7-4, la loro quarta consecutiva World Series e la loro seconda sweep consecutiva. Molti tifosi della National League avevano sperato che un degno concorrente potesse finalmente detronizzare il perenne dominio dei campioni dell'American League, ma Cincinnati era stata molto leggera per potersi opporre alla potenza avversaria. Le cose sembrarono finalmente cambiare nell'autunno del 1940 quando il club di Bill McKechnie, manager dei Cincinnati Reds, aveva sbaragliato la concorrenza nella National League vincendo 100 partite con un margine di dodici partite sui Brooklyn Dodgers. Sorprendentemente, i New York Yankees arrivarono a sole due partite dai Detroit Tiger che vinsero il pennant dell'American League. I Tigers finirono con una partita davanti a Cleveland, grazie a un lineup che totalizzò settantaquattro home run e duecentottantaquattro punti battuti a casa. E in più, quattro dei giocatori dei Tigers avevano battuto più di .313. Gara 1 fu giocata mercoledì 2 ottobre al Crosley Field  di Cincinnati. Le mazze dei Tigers misero in panchina prima del tempo il super partente dei Reds, Paul Derringer. Con 5 punti al secondo inning la squadra di Detroit prese il largo e si aggiudicò la gara di apertura per 7 a 2. Pinky Higgins, Dick Bartell e Bruce Campbell avevano battuto 2 RBI ciascuno, e il pitcher Bobo Newsom tenne solidamente il monte per 9 inning concedendo 8 valide, nonostante fosse sconvolto per la morte improvvisa del padre dopo che era arrivato dalla South Carolina per vedere lanciare suo figlio. Il giorno seguente si giocò Gara 2, e i Reds riuscirono a pareggiare i conti imponendosi per 5 a 3. Jimmy Ripple battè un fuoricampo da due punti e Bucky Walters lanciò per nove inning concedendo solo tre valide ai Tigers. La natura altalenante delle Series proseguì in Gara 3 con Detroit che riprese il sopravvento. Le Series si erano nel frattempo trasferite a Detroit al Tiger Stadium. Rudy York (che aveva trentatré fuoricampo e centotrentaquattro RBI) e Pinky Higgins ruppero il pareggio di 1 a 1 al settimo inning, mettendo a segno due fuoricampo ciascuno da due punti per la vittoria dei padroni di casa per 7 a 4. In Gara 4, i Reds rimisero sul monte lo starter Paul Derringer che si prese la rivincita concedendo solo cinque valide in nove inning, mentre i suoi compagni misero a segno 11 valide per agguantare la vittoria per 5-2, e pareggiare le Series con 2 partite a testa. Dopo le due precedenti stagioni in cui in quattro partite si erano chiuse le World Series tutti, a partire dal Commissioner per finire ai tifosi, erano soddisfatti per la natura competitiva delle finali del campionato del 1940. In Gara 5, Detroit ritornò pimpante alla vittoria con un perentorio 8-0 caratterizzato dalla grande prestazione del pitcher Newsom, che dedicò la vittoria a suo padre, concedendo solo tre valide ai Reds. Il veterano, compagno di squadra Hank Greenberg contribuì con un fuoricampo da tre punti e 4 RBI, a coronare una stagione mostruosa con quarantuno homer, centocinquanta RBI e .340 di batting average. Le Gare 6 e 7 si spostarono da est a Cincinnati, e il vantaggio di casa fu sicuramente determinante per l'esito finale delle World Series. Il pitcher dei Reds, Bucky Walters, non solo ottenne una shutout, concedendo solo 5 valide in 9 riprese, ma colpì anche un fuoricampo per la vittoria dei locali per 4-0. Il manager dei Tigers, Del Baker, rispose subito rimettendo il suo pitcher # 1, Newsom, in Gara 7, anche se aveva alle spalle un solo giorno di riposo. McKechnie optò per Derringer, che ne aveva due. Newsom, vincitore di venti partite nell'American League per la terza stagione consecutiva, fu perfetto per sei inning. Al terzo Charlie Gehringer con un singolo spinse a casa Billy Sullivan portando in vantaggio i Tigers per uno a zero. Ma l'esile vantaggio non permise di fare sogni tranquilli e al settimo l'attacco dei Reds si fece sentire. Frank McCormick (con diciannove fuoricampo e centoventisette RBI, durante il '40) e Jimmy Ripple colpirono due doppi consecutivamente pareggiando. Jimmie Wilson con un bunt portò Ripple in terza e al pinch-hitter Ernie Lombardi fu data la base intenzionale. Billy Myers, con un out, colpì una volata profonda all'esterno per il secondo punto. Derringer si trovava ora in vantaggio per 2-1 ed era deciso a inchiodare il titolo delle Series. Concesse all'apertura dell'ottavo inning una sola valida a Charlie Gehringer, e quindi mise a sedere i sei successivi battitori dei Tigers. La sequenza alternata di vittorie tra le due formazioni era finita, e finalmente i Reds potevano coronare il loro sogno di vincere senza ombre le World Series. Derringer e Walters, (entrambi con venti vittorie - Derringer per la terza stagione consecutiva e Walters per la seconda), avevano salvato la faccia, rispetto a quello che era successo l'anno precedente, con due vittorie a testa. Bill Werber battè .370, Wilson .353 e Ripple finì con un impressionante .333. Ripple e Ival Goodman avevano battuto ispettivamente sei e cinque RBI. La stagione terminava con una nota gioiosa per Cincinnati, ma nei primi giorni di agosto un triste evento aveva scosso tutto l'ambiente per la tragica fine del loro catcher di riserva Willard Hershberger che si era suicidato nella sua stanza d'albergo di Boston. Per Detroit la stella fu Newsom, che aveva superato le estreme avversità emotive e aveva vinto due delle tre decisioni con 1.38 di ERA in ventisei inning lanciati. Campbell, Greenberg e Higgins avevano battuto, rispettivamente, .360, .357 e .333 e Barney McCosky aveva chiuso le Series con .304. Nessuno di loro era stato in grado di impedire ai Cincinnati Reds di vincere la loro prima World Series non contaminata. La legittimità del titolo diede ai Nationals il rispetto che meritavano per la prima volta dal 1919 (quando erano stati i beneficiari del famoso "Black Sox Scandal"), e i Reds furono salutati come veri campioni. 

I programmi delle World Series del 1940

I Cincinnati Reds vincitori delle World Series del 1940

La caricatura dei Cincinnati Reds vincitori delle World Series del 1940 disegnata dal cartoonist Jerry Dowling

Da sinistra a destra, il coach Jimmy Wilson, il manager Mc Kechnie e il pitcher Bucky Walters durante le World Series del 1940

Da sinistra a destra, Paul Derringer (P), Ernie Lombardi (C) e Bucky Walters (P) al Crosley Field

Il Crosley Field di Cincinnati durante le World Series del 1940

Due foro della festa dei Reds nella Clubhouse dopo la vittoria in Gara 7 delle World Series del 1940

La strada invasa dai fans dei Reds dopo la vittoria delle World Series del 1940

Il manager Mc Kechnie (a sinistra) abbraccia Warren Giles, presidente dei Reds

Il prima base dei Reds, Frank Mc Cormick (in alto), e la coppia di pitcher Bucky Walters (foto grande) e Paul Derringer (riquadro a sinistra), tra i migliori nelle World Series del 1940

Nel 1941, dopo un breve anno di assenza, gli eterni campioni dei New York Yankees ritornavano nel territorio familiare della post-season. Nonostante avessero perso, l'anno prima, il pennant dell’American League con i Detroit Tigers, i "Bronx Bombers" erano ancora favoriti dopo aver vinto tredici delle ultime quattordici partite delle Series e ventotto delle loro ultime trentuno partite nella regular season. La franchigia di Joe McCarthy, purtroppo, entrò nella post-season con il cuore spezzato, dopo che l'icona degli Yankees, Lou Gehrig, era deceduto il 2 giugno a Riverdale, New York. Iron Horse, alla fine aveva ceduto a una malattia relativamente sconosciuta, la sclerosi laterale amiotrofica, che da allora fu chiamata il "morbo di Lou Gehrig". Nonostante le loro cicatrici emotive, la potenza degli Yankees era riuscita a superare questa perdita vincendo il titolo dell'American League, davanti ai Boston Red Sox, con 17 partite di vantaggio. I loro rivali, erano l'altra formazione cittadina dei Brooklyn Dodgers, vincitori della National League davanti ai St. Louis Cardinals con due partite di differenza e grazie al loro solido pitching staff. La rotazione dei Dodgers avrebbe certamente avuto il suo bel da fare contro Joe DiMaggio, Charlie Keller, Tommy Henrich e Joe Gordon che avevano battuto rispettivamente 30, 33, 31 e 24 fuoricampo, durante la regular season. Mercoledì 1 ottobre si giocò Gara 1 allo Yankee Stadium. I "Bronx Bombers" iniziarono le Series con la consueta potenza e Gordon aprì i giochi con un fuoricampo e mise a segno anche il terzo punto per la vittoria di 3 a 2, caratterizzata dalla grande prova del pitcher, Red Ruffing, che concesse sei valide in 9 riprese. In Gara 2, i Dodgers, guidati dal loro pitcher Whit Wyatt pareggiarono i conti con lo stesso risultato di 3 a 2. Dopo un giorno di riposo si giocò Gara 3, questa volta all'Ebbets Field, in casa dei Dodgers. I due pitcher Freddie Fitzsimmons, dei Dodgers, e Marius Russo, degli Yankees, si diedero battaglia e mantennero la partita in stallo sul punteggio di 0 a 0 fino alla fine del settimo inning. Russo, con due fuori nel settimo, sparò un line drive che colpì al ginocchio Fitzsimmons, mettendolo fuori gioco. Lo shortstop Pee Wee Reese riuscì a catturare la palla deviata e pose fine all'inning. Hugh Casey prese il posto del compagno infortunato all'ottavo inning, ma venne colpito da quattro valide consecutive e due punti per il vantaggio degli Yankees. I Dodgers riuscirono a mettere in campo solo 4 valide e un punto perdendo per 2 a 1. Nonostante il risultato fino a questo momento, la rotazione dei pitcher dei Brooklyn stava facendo il suo lavoro, mentre gli sluggers degli Yankees con le loro statistiche stellari, stavano penosamente soffrendo. Nelle prime tre partite del Fall Classic, i "Bombers" erano riusciti ad ottenere una solo fuoricampo nei 27 inning giocati con soli sette punti, prima di giocarsi Gara 4. La quarta partita delle Series verrà ricordata per lo svolgimento altamente drammatico. Al quinto inning i Dodgers erano in testa per 4 a 3 e il risultato rimase immutato fino alla parte bassa del nono inning. Con due out e nessun corridore sulle basi per gli Yankees, i Dodgers avevano nelle loro mani il controllo della partita e il pareggio delle Series, quando un errore di proporzioni catastrofiche trasformò il ritmo del gioco e, inevitabilmente, l'esito dell'incontro. Il catcher dei Dodgers, Mickey Owen, non riuscì a trattenere il lancio che metteva strike out Tommy Henrich e che avrebbe chiuso definitivamente la partita. L'errore mantenne in vita gli Yankees con conseguente recupero di quattro punti, strappando il dolce sapore della vittoria dalle bocche dei Brooklyn e consegnandoli l'amara sconfitta per 7 a 4. Il frenetico pubblico dell'Ebbets Field (che era pronto per la celebrazione) rimase ammutolito in piedi, visibilmente scosso e incredulo, nel vedere la loro squadra implodere. Henrich corse in prima e poi DiMaggio mise in campo un singolo. Charlie Keller li portò a punto entrambi con un doppio. Dopo la passeggiata a Bill Dickey, Gordon zittì i fans dei Dodgers con un altro two-run double. Il rilievo Johnny Murphy chiuse l'inning senza problemi consegnando un'incredibile vittoria agli Yankees. Owen disse dopo la partita: "Certo, è stata colpa mia. La palla era una curva che ha rotto molto in basso e ha colpito il bordo del mio guanto ed è uscita, ma sarebbe uscita comunque. Ma chi ha mai detto che gli Yanks erano dei grandi sluggers? Sono realmente dei barboni in queste Series, con quella loro grande reputazione". Poco importava come gli Yankees giocarono il giorno seguente, quando Ernie "Tiny" Bonham mise fuori gioco i Dodgers concedendo solamente quattro valide in Gara 5. Henrich colpì il fuoricampo che suggellò la vittoria degli Yankees per 3 a 1. Nonostante la vittoria del loro nono titolo di Campioni del Mondo, i "Bronx Bombers" non erano stati all'altezza del loro nickname al piatto. Sorprendentemente, i Campioni del Mondo avevano battuto solo due fuoricampo e una mediocre media battuta di squadra di .247. Ciò nonostante erano riusciti a sconfiggere i loro rivali di New York (in quelle che sarebbero poi diventate famose come le "Subway Series"), che avevano ottenuto, per contro, un solo fuoricampo e una miserabile media battuta di .182.

I programmi delle World Series del 1941

I New York Yankees vincitori delle World Seris del 1941 - In piedi nella prima fila in alto, da sinistra a destra: Joe Gordon (2B), Red Ruffing (P), Joe DiMaggio (CF), Ken Silvestri (C), Lefty Gomez (P), Paul Schrieber, Twink Selkirk (OF), Charlie Stanceu (P), Steve Peek (P), Red Rolfe (3B). In piedi nella fila di mezzo, a sinistra a destra: Marius Russo (P), Charlie Keller (LF), Buddy Rosar (C), Tommy Henrich (RF), Bill Dickey (C), Johnny Murphy (P), Red Branch (P), John Sturm (1B), Jerry Priddy (2B), Frankie Crosetti (SS), Doc Earle V. Painter (trainer). Seduti, da sinistra a destra: Frenchy Bordagaray (OF), Phil Rizzuto (SS), Spud Chandler (P), Johnny Schulte (coach), Art Fletcher (coach), Joe McCarthy (Mgr.), Earle Combs (coach), Atley Donald (P), Marvin Breuer (P), Tiny Bonham (P).
Tim Sullivan (mascot)

Gli Yankees schierati per commemorare il 3 giugno del 1941 la morte di Lou Gehrig, avvenuta il giorno prima al Briggs Stadium di Detroit

Da sinistra, la vedova di Lou Gehrig, Eleanor, il ricevitore Bill Dickey, e il manager Joe McCarthy nel luglio del 1941, un mese dopo la morte di Gehrig, mentre scoprono la sua targa ricordo allo Yankee Stadium

Gli interni degli Yankees del 1941, da sinistra destra: Johnny Sturm (1B), Joe Gordon (2B), Phil Rizzuto (SS) e Red Rolfe (3B)

Lo staff tecnico degli Yankees del 1941, da sinistra a destra: Bill Dikey (coach), Art Fletcher (coach), Joe McCarthy (manager) e John Shulte (coach)

A sinistra, il prima base dei Dodgers, Dolph Camilli, con Joe DiMaggio prima dell'inizio delle World Series del 1941

Joe Gordon scivola in terza dopo aver battuto un triplo nella parte alta del quinto inning di Gara 3 delle World Series del 1941

Parte bassa del settimo inning di Gara 3, con il lanciatore Yankees Marius Russo sul monte di lancio e Attilio "Cookie" Lavagetto alla battuta

Una delle rimonte più drammatiche nella storia delle World Series si verificò quando, con 2 out nella parte alta del nonon inning di Gara 4, il catcher dei Dodgers Mickey Owen perse il terzo strike su Tommy Henrich che avrebbe dato a Brooklyn la vittoria per 4-3 vittoria. Gli Yankees recuperarono e vinsero 7-4

La prima pagina del The Boston Post del 6 ottobre 1941, con le foto della palla persa al terzo strike e la sconfitta dei Dodgers in Gara 4

Tommy Henrich, a destra, attraversa il piatto dopo aver colpito l'homer nella parte alta del quinto inning di Gara 5 delle World Series del 1941. Di Maggio si congratula con lui

Gli Yankees festeggiano dopo la vittoria in Gara 5 cantando a squarciagola. Si riconoscono, da sinistra a destra, Art Fletcher, Marvin Breuer, Earle Combs, Johnny Murphy, Phil Rizzuto, Red Rolfe, Tommy Henrich, and Johnny Sturm

The Boston Post October 6, 1941

Il titolo del Daily News del 7 ottobre del 1941 per la vittoria degli Yankees nelle World Series

Il 1942, fu per gli eterni campioni dei New York Yankees, vincitori delle World Series dell'anno precedente, un'altra stagione stellare. "Joe D" e il resto della seconda generazione dei "Bronx Bombers" illuminarono l’American League nel loro cammino verso la conquista del tredicesimo pennant. Si imposero alla fine sugli eterni rivali dei Boston Red Sox distanziandoli di nove partite. Sul versante della National League i St. Louis Cardinals avevano condotto una fantastica regular season, vincendo il pennant, e tutto faceva presagire che sarebbero stati un degno avversario. Il manager Billy Southworth, dei Redbirds, aveva costruito una squadra nella stagione del 1942 che aveva tutti i numeri per poter vincere le World Series. Il 5 agosto i Dodgers erano avanti di dieci partite sui Cardinals. St. Louis vinse quarantatré delle loro ultime cinquantuno partite per finire davanti a New York di due game. La prima gara fu disputata il 30 settembre nello Sportsman Park di St. Louis. Il pitcher veterano degli Yankees, Red Ruffing, rubò la scena in apertura delle Series, concedendo un solo singolo all’esterno centro dei Cardinals Terry Moore, nell’ottava ripresa. Ma poco importava, perchè i problemi dei Cardinals erano pessimi su entrambi i lati del piatto. Gli Yankees erano in vantaggio per 7 a 0, senza errori, al nono inning, mentre i St. Louis stavano disperatamente cercando di mandare a casa un uomo e avevano già fatto quattro errori difensivi. Poi accadde ... proprio come quando avevano vinto il titolo della National League, nella parte finale della stagione, i Redbirds recuperarono. Stan Musial, l’esterno sinistro dei Cardinals, fu eliminato su fly dal catcher, nella parte bassa del nono. Walker Cooper mise a segno un singolo, ma Johnny Hopp fu il secondo eliminato su volata. Il battitore successivo, il pinch-hitter Ray Sanders, ottenne una base su ball. Poi, i Cardinals colpirono cinque valide consecutive che produssero quattro punti e riportarono Musial al piatto con corridori in seconda e terza base. Spud Chandler aveva sostituito Ruffing sul monte e costrinse Musial, dopo una lotta infinita, a battere sul prima base, per il terzo out. La partita terminò 7 a 4 per gli Yankees ma i Cardinals avevano chiaramente scosso il loro nervosismo dimostrando di essere effettivamente un degno concorrente. In gara 2 gli Yankees si trovarono di fronte Newcomer Beazley, che nella stagione regolare aveva vinto 21 partite con un’ERA di 2.13. Beazley in vantaggio per 3 a 0 cominciò l'ottavo inning, incappando in due singoli di Roy Cullenbine e Joe DiMaggio e in un two-run homer di Charlie Keller. Ora, con la partita in parità, era il turno degli Yankees in difesa. St. Louis riuscì ad allungare di un punto, grazie al doppio di Enos Slaughter e al singolo di Musial, in fondo all’ottavo inning. La partita si chiuse a favore dei Cardinals con il tentativo del pinch runner, Tuck Stainback, che veniva eliminato sulla terza base nel nono e ultimo inning. Alla fine, avevano pareggiato le Series con un trionfo per 4 a 3, ma questo era solo l’inizio. Le cose continuarono ad andare bene per i St. Louis anche in gara 3 con Ernie White che dominò gli  Yankees, concedendo sei valide e zero punti, per la vittoria per 2 a 0. Fu una vittoria di tutta la squadra e il pitcher mancino venne aiutato dalla sua difesa, che nella regular season aveva vinto 106 partite, con tre spettacolari prestazioni difensive dei suoi tre esterni: Moore, Musial e Slaughter. Il giorno successivo, Mort Cooper, che aveva vinto ventidue partite con dieci shutouts e un ERA di 1.78, ritornò contro Hank Borowy. Purtroppo non era cambiato nulla, rispetto a gara 1 in cui risultò perdente, e durò solo 5 inning e 1/3, incassando cinque punti al sesto. Borowy ne durò solo tre di inning perché all’inizio del quarto venne sommerso dalle valide di Kurowski, Musial, W. Cooper e M. Cooper che incassarono sei punti. Nel settimo, Walker Cooper (fratello di Mort) colpì un tempestivo RBI che spezzò il pareggio di 6 a 6. Marion Marty allungò il punteggio. Il pitcher Max Lanier non solo chiuse definitivamente le velleità di recupero degli Yankees con una shutout in tre inning lanciati, ma mise a segno anche il nono punto al nona ripresa. Ancora una volta i Cardinals avevano trovato la soluzione e vincevano l'incontro per 9 a 6. Il vincitore di Gara 1, Red Ruffing, tornò per la 5a partita contro il giovane Beazley. Phil Rizzuto, (che aveva colpito un totale di sette fuoricampo nelle prime due stagioni con gli Yankees), battè una fastball di Beazley oltre il campo a sinistra nel primo inning. I St. Louis pareggiarono al quarto, quando Slaughter  depositò un fuoricampo a destra, ma scivolarono nuovamente indietro quando in fondo allo stesso inning DiMaggio con un singolo riportò in vantaggio gli Yankees. I Redbirds ristabilirono il pareggio al sesto grazie alla volata di sacrificio di Walker Cooper che portò a punto Moore. Si arrivò all’inizio del nono inning in perfetta parità. Poi, come Rizzuto, un altro improbabile eroe, Kurowski (che aveva battuto tre valide su quattordici a quel punto nelle Series e una media battuta di .254 con nove fuoricampo durante la sua prima stagione completa in Major League) si avvicinò al piatto e colpì un fuoricampo da due punti a sinistra portando alla vittoria i Cardinals per 4 a 2. I St. Louis, a sorpresa, avevano detronizzato i potenti Yankees e preso il titolo delle World Series che tornava alla National League. Era la prima devastante sconfitta, dal 1926, per gli Yankees, che avevano vinto in tutte e otto le loro apparizioni nel Fall Classic.

I programmi delle World Series del 1942

I St. Louis Cardinals vincitori delle World Series del 1942

I St. Louis Cardinals nell'Ottobre del 1942: Jimmy Brown, Terry Moore, Enos Slaughter, Stan Musial, Walker Cooper, Johnny Hopp, Whitey Kurowski, Marty Marion, Mort Cooper e Billy Southworth

Da sinistra a destra: Joe DiMaggio, Enos Slaughter, Charlie Keller e Terry Moore fotografati prima dell'inizio delle World Series del 1942

La lena degli esterni dei Cardinals del 1942, da sinistra a destra: Coaker Triplett (OF), Stan Musial (OF), Enos Slaugther (OF), Terry Moore (OF), Erv Dusak (UT) e Harry Walker (OF)

Lo Yankee Stadium durante le World Series del 1942

I Cardinals si congratulano con il pitcher Max Lanier vincitore di Gara 4 delle World Series del 1942

Il rookie Stan Musial dei Cardinals scivola in 3a base difesa da Red Rolfe degli Yankees in Gara 5 delle World Series del 1942

I St. Louis Cardinals e i New York Yankees, si ritrovarono, ancora una volta, in competizione per il titolo di Campioni del Mondo, in una classica gara di rivincita dell'anno precedente. I perdenti Redbirds avevano detronizzato i potenti Bombers nel 1942 e la devastante sconfitta degli Yankees fu la prima dal 1926, dopo aver vinto tutte e otto le loro apparizioni nel Fall Classic. Entrambe le squadre mantennero la loro posizione dominante per tutta la stagione 1943, nonostante la perdita di alcuni giocatori chiave per il servizio militare. I Cardinals erano senza Howie Pollet (che si arruolò nel mese di agosto) e gli Yankees persero Joe DiMaggio, Phil Rizzuto e Red Ruffing. Sul fronte interno, Stan Musial dei Cardinals aveva realizzato una stagione incredibile, vincendo il titolo di battuta della National  League con l'incredibile media di .357. I St. Louis erano sostenuti anche dal migliore pitching staff della NL con Howie Pollet, Max Lanier e Mort Cooper classificatisi, rispettivamente, 1°, 2° e 3° nella regular season con un'ERA di 1.75, 1.90 e 2.30. Avevano vinto il pennant distanziando di 18 partite i Cininnati Reds. Gli Yanks potevano ancora contare su Charlie Keller e Joe Gordon, che avevano ottenuto, rispettivamente, trentuno e diciassette fuoricampo. Il prima base Nick Etten (arrivato dai Philadelphia Phillies) si era dimostrato un significativo valore aggiunto, guidando la squadra con 107 RBI ed il pitcher Spud Chandler fu leader dell'AL con venti vittorie. Anche senza "Joe D" e la gang, la squadra di Joe McCarthy aveva vinto nuovamente il pennant dell'American League con 13 partite e ½ di differenza sugli Washington Senators. Gara 1 fu giocata a New York il 5 ottobre. Come era successo l'anno prima, i Cardinals andarono in svantaggio, grazie alla straordinaria prestazione del pitcher Spud Chandler, che concesse sette valide, vincendo per 4 a 2. La partita rimase in pareggio sul 2 a 2 fino al tie breaker del sesto inning quando i singoli di Frankie Crosetti, del rookie Billy Johnson, un lancio pazzo di Lanier e un altro singolo di Bill Dickey, lanciarono gli Yankees alla vittoria. La grande storia della seconda partita fu segnata dalla prestazione dei fratelli Cooper, dei Cardinals, che giocarono nonostante il lutto per la morte del padre, avvenuta il giorno prima. Mort lanciò concedendo un solo punto in otto inning e Walker battè un singolo e un bunt di sacrificio in tre turni alla battuta. Entrambi i fratelli furono sostenuti da Marty Marion, che colpì un fuoricampo da un punto nel terzo inning, e Ray Sanders che ne piazzò uno da due punti nella quarta ripresa. Nonostante i migliori sforzi dei Cards, gli Yankees recuperarono due punti nella parte bassa del nono. La partità terminò comunque a favore di St. Louis per 4 a 3. In Gara 3, sempre a New York, dinanzi a 69990 spettatori, i Cardinals schierarono Al Brazle. Il ventinovenne rookie che aveva vinto otto delle dieci decision nella regular season e vantava un'ERA di 1.53, tenne vive le speranze per una ripetizione del '42 (in cui i St. Louis vinsero quattro gare consecutive e conquistarono il titolo) lanciando magistralmente per sette inning. Purtroppo, il mancino non riuscì a mantenere il suo slancio nella ottava ripresa e gli Yankees segnarono cinque volte. Il sostituto di Joe DiMaggio, il pitcher Johnny Lindell convertito in esterno, iniziò la rimonta con un singolo che diventò un doppio grazie all'errore di Harry Walker che perse la palla. Il pinch-hitter George Stirnweiss eseguì il bunt, e il prima base Sanders tirò al terza base Whitey Kurowski, nel tentativo di eliminare Lindell. Il tiro era perfetto, ma Lindell scivolò su Kurowski che fece cadere la palla. Il fly-ball di Stainback spostò in seconda Stirnweiss e a Crosetti fu data la base intenzionale per caricare le basi. Johnson, un battitore da .280 nella sua prima stagione con gli Yankees, sventò la strategia difensiva colpendo un triplo per il quattro a due. Gordon, Dickey e Etten aggiunsero tre singoli subito dopo, spingendo il punteggio sul 6 a 2. Il rilievo Johnny Murphy finì il lavoro di Hank Borowy, eliminando tre battitori al nono. Le Series si spostarono nello Sportsman Park di St. Louis. Ma nulla cambiò in Gara 4, con il pitcher degli Yankees, Marius Russo, che mise in scena una spettacolare prestazione. Il lanciatore che aveva realizzato nel '43, solo 5 vittorie e 10 sconfitte, concesse ai St. Louis sette valide, battendo un doppio e segnando il punto vincente nella ottavo inning per la vittoria di New York per 2 a 1. Quando venne giocata Gara 5, gli Yankees pregustavano già la vendetta mancando una sola vittoria per poter sollevare nuovamente, dopo un anno a secco, il trofeo delle World Series. I Cardinals d'altra parte, pensavano solo a sopravvivere e scelsero Mort Cooper per affrontare Chandler il giorno successivo. Il Redbirds misero in atto un grande sforzo offensivo, colpendo il lanciatore yankee con una decina di valide, ma non riuscirono a segnare nessun punto. I Bombers sfruttarono una sola valida, un homer run da due punti di Bill Dickey nel sesto inning che suggellò il loro destino con il trionfo per 2 a 0. Gli Yankees avevano avuto la loro vendetta e il manager Joe McCarthy aveva il suo settimo, e ultimo, titolo delle World Series.

I programmi delle World Series del 1943

I New York Yankees vincitori delle World Series del 1943 - In piedi nella prima fila in alto, da sinistra a destra: Tiny Bonham (P), Jim Turner (P), Marv Breuer (P), Bill Zuber (P), Johnny Murphy (P), Paul Schreiber (C), Johnny Lindell (OF), Nick Etten (1B), Tommy Byrne (P), Atley Donald (P), Bill Dickey (C), E. Froelich (trainer). In piedi nella fila di mezzo, a sinistra a destra: Charlie Keller (LF), Spud Chandler (P), Tuck Stainbeck (OF), Oscar Grimes (IF), Marius Russo (P), Hank Borowy (P), Ken Sears (C), Joe Gordon (2B), George Stirnweiss (SS). Seduti, da sinistra a destra: Roy Weatherly (CF), Bud Metheny (RF), Frankie Crosetti (SS), Billy Johnson (3B), Art Fletcher (Coach), Joe McCarthy (Mgr), Earl Combs (Coach), Dutch Schulte (coach), Butch Wensloff (P), Rollie Hemsley (C), O'Dougherty (Batboy)

Gli interni degli Yankees del 1943, da sinistra a destra: Joe Gordon (2B), Nick Etten (1B), Snuffy Stirnweiss (SS) e Billy Johnson (3B)

Il lineup degli Yankees del 1943, da sinistra destra: Frank Crosetti, Bud Metheny, Billy Johnson, Charlie Keller, Bill Dickey, Nick Etten, Joe Gordon, Johnny Lindell e Spud Chandler

La batteria degli Yankees il pitcher Marius Russo e il catcher Bill Dickey

Charlie Keller e Stan Musial si stringono la mano prima dell'inizio di Gara 1 delle World Series del 1943

Lo Yankee Stadium prima dell'inizio di Gara 1 delle World Series del 1943. Nessuno sapeva se si sarebbe giocato a baseball nel 1944, o se ci sarebbe stata addirittura una stagione nel 1944. Sembrava che questa potesse essere l'ultima World Series per tutta la durata della guerra, e questo fu il motivo principale per cui Gara 1 attirò oltre 68000 tifosi allo Yankee Stadium. Lo stadio venne sorvolato da bombardieri B-17 diretti alle basi in Inghilterra per combattere in Europa

Il lanciatori partenti di Gara 1, Spurgeon "Spud" Chandler e Max Lanier dei St. Louis Cardinals posano allo Yankee Stadium

Lo Yankee Stadium durante Gara 3 delle World Series del 1943

Il titolo del Daily News del 12 ottobre del 1943 per la vittoria degli Yankees nelle World Series

La guerra in corso tra gli Alleati e le potenze dell'Asse ebbe certamente un impatto sulla Major League Baseball, ma mai come nel 1944. Molti dei migliori giocatori si erano arruolati e il risultato fu una situazione di grave depauperamento di talenti. La squadra top dell'American League fu i St. Louis Browns, che collettivamente aveva battuto una media di .252, vincendo per la prima volta il pennant dalla loro affiliazione all'AL che risaliva al 1902. C'era stato solo un battitore, l'esterno Mike Kreevich che aveva colpito .301. Solo un giocatore, l'interbase Vern Stephens, aveva ottenuto venti fuoricampo e centonove RBI. Il numero massimo di fuoricampo e di RBI battuti dai campagni di squadra non superava gli 11 HR, di Gorge McQuinn, e gli 83 RBI di Mark Christman. Sul monte, i Browns vantavano Nelson Potter e Jack Kramer che assieme avevano vinto trentasei partite. Furono proiettati verso la vetta della classifica, grazie all'esterno Chet Laabs che aveva messo a segno due fuoricampo nel finale di stagione battendo i campioni in carica dei New York Yankees. La vittoria, combinata con la sconfitta di Detroit a Washington, permise ai Browns  di finire ad una partita davanti ai Tigers nell'American League. Dall'altra parte della città, l'altra squadra cittadina dei St. Louis Cardinals aveva conquistato, per la terza volta consecutiva, il pennant della National League (con 14 partite e ½ su Pittsburgh). Il manager dei Cardinals, Billy Southworth, aveva vinto centocinque partite portando il suo bottino a 316 partite vinte in tre anni. Come era già avvenuto a Chicago e a New York anche a St. Louis venne elettrificata la "Gateway City" e per l'eccitazione venne soprannominata "St. Louis Showdown". Per la prima volta nella storia delle World Series tutte le partite furono giocate nello stesso stadio allo Sportsman Park, casa di ambedue le franchigie. Il 4 ottobre si giocò Gara 1 con i Cardinals formazione ospitante. Forse come risposta alla mancanza di rispetto che aveva ricevuto dai giornali, prima della partita di apertura, Luke Sewell, manager dei Broowns, disse la sua contro i rivali, fortemente favoriti per la vittoria, sconfiggendoli per 2 a 1. Denny Galehouse, il partente dei Browns, sconfisse Mort Cooper e George McQuinn colpì un fuoricampo da due punti al quarto inning, che decise Gara 1. Purtroppo, l'esplosione che caratterizzò la gara di apertura fu il solo fuoricampo che i Browns misero a segno nella storia delle World Series. I Cards risposero, il giorno successivo, in Gara 2 con i lanci del rilievo stellare Blix Donnelly. Blix rilevò all'ottavo inning Max Lanier, con il punteggio in parità, e concesse solo due valide, nessun punto e sette strikeout in quattro inning. Ken O'Dea, entrato come pinch-hitter all'undicesimo inning, colpì un singolo per la vittoria per 3 a 2 dei Cards. Contro i favori del pronostico prevalsero ancora una volta i Browns in Gara 3. Jack Kramer lanciò per nove inning concedendo sette valide, due punti e mettendo strikeout 10 battitori dei Cardinals portando al trionfo i Browns per 6 a 2. Con gli Americans avanti di due partite a uno, i Nationals con più esperienza cominciarono a mostrare ciò che serviva per giocare nel "The Big Show". Sabato sette ottobre, andò in scena Gara 4 e i Browns utilizzarono il trentacinquenne partente Sig Jakucki, che aveva vinto tredici partite nel '44 dopo essere stato lontano dal baseball per cinque anni. Sig durò solo tre inning opposto al mancino dei Cards, Harry Brecheen (16 - 5 nella regular season), che ottenne un complete game concedendo 9 valide e un solo punto. Stan Musial finì il lavoro con un fuoricampo da due punti per la vittoria per 5 a 1. Il giorno seguente, Cooper, che aveva vinto ventidue partite nella regular season, sconfisse in nove riprese Galehouse, vincitore di Gara 1, concedendo sette valide, zero punti e 12 strikeout, per la shutout con il punteggio di 2 a 0. Cooper aveva vinto sessantacinque partite e lanciato ventitrè shutout per i Cardinals nelle tre stagioni vincenti del '42, '43 e '44. In Gara 6, Max Lanier e Ted Wilks (i due avevano ciascuno diciassette vittorie e condiviso un'ERA di 2.65), scrissero il capitolo finale della "Cinderella season" dei Browns con una vittoria per 3 a 1. I Cardinals vincevano per la seconda volta le World Series in tre anni. Era l'ottava apparizioni in diciannove stagioni per i Campioni del Mondo, mentre fu il primo (e ultimo) Fall Classic dei Browns in 52 anni di storia.

Il programma delle World Series del 1944

I St. Louis Cardinals vincitori delle Worl Series del 1944

Lo Sportsmans Park visto dalle tribune della linea di foul di destra durante le World Series del 1944

 

I fans al piano superiore della zona lungo la line di foul di sinistra dello Sportsman's Park guardano Gara 1 delle World Series del 1944

Walker Cooper dei Cardinals viene eliminato per toccata dal catcher dei Browns Frank Mancuso dopo aver tentato di allungare il suo triplo in un fuoricampo interno nell'ottavo inning di Gara 2 delle World Series del 1944

Giovani fans di entrambe le squadre tifano dalle tribune dello Sportsman's Park durante Gara 4 delle World Series del 1944

Il manager dei Cardinals Billy Southworth (al centro) abbraccia i lanciatori vincenti di Gara 6, il partente Max Lanier (a sinistra), in abiti civili, e il closer Ted Wilks

I Chicago Cubs tornavano di nuovo alle World Series, dopo sette anni di assenza, grazie al lanciatore Henry Borowy, preso in tempo utile dai New York Yankees alla fine di luglio, con un record di 10-5. Borowy continuò a vincere undici delle tredici decision e aiutò i Cubs a battere i Cardinals nella vittoria del pennant della National League. Terminarono con 98 vittorie ad appena tre partite dai St. Louis. I loro avversari, vincitori del pennant dell'American League, erano i Detroit Tigers, che tornavano alle World Series per la settima volta. Avevano vinto il titolo dell'AL con il vantaggio di una sola partita e mezza sugli Washington Senators. La loro unica vittoria nelle Series era stata conquistata nel 1935, proprio contro i Cubs. I Chicago erano alla loro decima apparizione al Fall Classic, con due titoli conquistati nel 1907 e il 1908, a spese dei Tigers. Mercoledì 3 ottobre al Tigers Stadium si disputò la partita di apertura. Borowy iniziò meritatamente Gara 1 e si dimostrò ancora fondamentale per i Cubs, annullando i Tigers. Concesse sei valide e nessun punto in nove inning per aggiudicarsi la vittoria e la shutout per 9 a 0. L'attacco dei Cubs bombardò Hal Newhouser (leader dell'American League con venticinque vittorie - ventinove nel 1944 - degli strikeout, per la seconda stagione consecutiva, e nella ERA con 1.81) con otto valide e sette punti in 2.2 inning. Per Chicago, Bill Nicholson fu il migliore in battuta con un singolo, un  triplo e tre RBI, aiutato da due RBI, a testa, di Phil Cavarretta e Mickey Livingston. In Gara 2, i Detroit utilizzarono come partente Virgil Trucks, vincitore di sedici partite nel 1943 (e solo recentemente congedato dalla Marina degli Stati Uniti), che concesse sette valide e un punto vincendo per 4 a 1, aiutato da Hank Greenberg, rientrato a mezza stagione dal fronte, che inanellò un fuoricampo da tre punti al quinto. Quattro giorni prima, nell'ultimo giorno della regular season dell'American League, in una partita in cui Trucks fece l'unica apparizione nella regular season, Greenberg centrò un grand slam nel nono inning contro la difesa dei St. Louis Browns, campioni dell'American League uscenti, acciuffando il gagliardetto della League. Venerdì 5 ottobre venne giocata Gara 3, sempre al Tiger Stadium. Claude Passeau, dei Cubs, lanciò una partita di nove inning in cui concesse una sola valida a Rudy York, con due out nel secondo inning. I Cubs  vinsero 3 a 0, portandosi in vantaggio di una partita. Il giorno successivo le Series si trasferirono al Wrigley Field di Chicago. Ray Prim, dei Cubs, durò appena 3.1 inning dopo aver affrontato i primi dieci battitori di Detroit, concedendo una base su ball, due singoli e un doppio per quei quattro punti che furono fondamentali ai Tigers. Prim fu sostituito da Paul Derringer, While Derringer, Hy Vandenberg e Paul Erickson che non concessero più nulla all'attacco avversario ma fu tutto inutile, Detroit  vinse per 4 a 1. Dizzy Trout, vincitore di 17 partite in regular season, controllò le mazze dei Cubs per nove riprese e concesse solo cinque valide e un punto. In gara quattro successe il famosissimo episodio che segnerà per sempre i Cubs, conosciuto da tutti come "The Curse of the Billy Goat". La maledizione lanciata da William (Billy) Sianis, un immigrato greco, proprietario di una taverna (l'ormai famosa Billy Goat Tavern) vicino al Wrigley Field, a cui fu impedito di assistere all'incontro con la sua capra, mascotte dei Chicago. Sianis predisse che i Cubs che non avrebbero mai più vinto un altro pennant o giocato in una World Series al Wrigley Field perché l'organizzazione aveva insultato la sua capra (a tut'oggi questo si è avverato!). Le Series erano in parità e il manager dei Cubs, Charley Grimm, utilizzò Borowy, non una, non due, ma tre volte nelle gare che rimanevano ancora da giocare. Grimm, al suo secondo anno con i Cubs, era evidentemente impressionato da Borowy che aveva combinato nella regular season un record di 21-7, con un'ERA di 2.13, e le sue 56 vittorie (25 sconfitte), nei tre anni giocati con gli Yankees. Gara 5 rimase in parità sull'1-1 per cinque inning. Sul monte dei Tigers, Hal Newhouser, stava dando del filo da torcere all'attacco dei Cubs. Borowy, venne colpito duramente al sesto inning e nonostante la sostituzione con Hy Vandenberg entrarono quattro punti, determinanti per il risultato finale e la vittoria dei Tigers per 8 a 4. Greenberg continuò ad esibirsi al piatto battendo tre doppi e segnando tre punti. L'8 ottobre si giocò a Chicago Gara 6. I due pitcher scelti dai manager Charlie Grimm e Steve O'Neill  furono Passeau e Trucks. Il lanciatore dei Tigers, Truks, al quinto venne travolto dall'attacco dei Cubs che passarono in vantaggio per 4 a 1. Nell'inning successivo Chicago arrotondò il punteggio su 5 a 1. Passeau venne sostituito al settimo, dopo che Detroit riuscì a segnare due volte. Nella parte bassa del settimo i Cubs risposero nuovamente con due punti per il 7 a 3, un distacco che poteva garantire una vittoria fondamentale per continuare le Series. Ma Detroit colpì quattro punti all'ottavo, con Greenberg che mise a segno il fuoricampo da un punto per il pareggio. Improvvisamente il manager dei Tigers Steve O'Neill era in grado di chiudere i Cubs in sei partite. Dizzy Trout entrò come rilievo per Detroit nella parte bassa dell'ottavo e, sul 7 a 7, Grimm decise di fare anche lui un cambio di lanciatore. Dopo aver sostituito Passeau con Hank Wyse (il top dei Cubs con ventidue vittorie) e Prim, Grimm rimise sul monte ancora Borowy. Ancora una volta, l'acquisto di Chicago tenne a bada i Detroit per quattro inning senza concedere punti. Poi, in fondo al dodicesimo inning, con due out e Billy Schuster in prima base come pinch-runner (in sostituzione di Frank Secory, che aveva battuto un singolo), Stan Hack mise a segno un singolo sul  campo a sinistra che prese uno strano rimbalzo ingannando Greenberg. Il colpo, divenne un doppio, permettendo a Schuster di segnare il punto della vittoria per 8 a 7. Come i Tigers erano decisi a chiudere la porta sui Cubs e la stagione '45, il nuovo eroe di Chicago era stato scelto per tenere viva la sua squadra in Gara 6. La stampa di Chicago aveva contestato la decisione e scritto che Grimm stava facendo un grave errore ad utilizzare Borowy nuovamente in Gara 7, dopo che questi aveva lanciato gli ultimi quattro inning della sesta partita, con un solo giorno di riposo. Aveva anche lanciato per cinque inning in Gara 5 e molti si chiesero se il suo braccio avesse retto. La decisione si rivelò un fallimento e Hank concesse tre singoli e un punto ai primi tre battitori di Detroit, Skeeter Webb, Eddie Mayo e Doc Cramer. Grimm, rendendosi conto che Borowy aveva fatto tutto il possibile per i Cubs nelle Series, lo sostituì subito con Paul Derringer. Ma alla fine del primo inning Detroit segnò ben cinque punti. Il pitcher dei Tigers, Newhouser, che aveva potuto riposare due giorni, lanciò alla distanza per la vittoria di 9 a 3, concedendo dieci valide ma mettendo strikeout dieci Cubs. Ancora una volta i Chicago venivano sconfitti sul filo di  lana e, peggio ancora, erano proprio i Tigers (ancora una volta) che alzavano il trofeo delle World Series.

I programmi delle World Series del 1945

I Detroit Tigers vincitori delle World Series del 1945

Steve O'Neill, manager dei Tigers, e Charlie Grimm, manager dei Cubs, si stringono la mano prima dell'inizio delle World Series del 1945

L'esterno del Briggs Stadium prima di una gara delle World Series del 1945

Hank Greenberg, a destra, mentre tocca il piatto dopo l'home run da tre punti nel 5° inning di Gara 2 delle World Series del 1945. Eddie Mayo (# 3), Doc Cramer* (# 8) e Roy Cullenbine (# 6) si congratulano con lui

La foto mostra William Sianis e la famosa capra "Billy Goat" e un usciere del ballpark di Chicago che ricreano il giorno in cui furono esclusi da Gara 4 delle World Series del 1945

 

L'esterno del Wrigley Field prima di Gara 5 delle World Series del 1945

Hank Greenberg cade nella foga dopo aver toccato la prima in seguito al suo doppio lungo la linea di terza base nel corso del 6° inning di Gara 5 delle World Series del 1945. Sulla sua battuta Doc Cramer arriva a casa base dalla seconda segnando il secondo punto. Greenberg si infortunò all'anca ma continuò a giocare

Skeeter Webb dei Tigers, scivola salvo in terza dopo essere partito dalla prima sulla valida a destra di Eddie Mayo nel terzo inning di Gara 5 delle World Series del 1945. Il terza base dei Cubs è Stan Hack e l'umpire John Conlan

Il 1946 rappresentò uno degli anni più entusiasmanti e di prosperità della storia Americana e del baseball. La guerra contro le potenze dell'Asse si era finalmente conclusa nel mese di agosto del '45 e la maggior parte delle truppe alleate stavano tornando a casa dopo aver prestato servizio all'estero. La Major League Baseball aveva svolto un ruolo importante nel sostenere lo sforzo bellico e aveva fornito una fuga estremamente necessaria all'emozione quotidiana e allo stress finanziario sentito sia dalla popolazione rimasta a casa e, in particolar modo, dai combattenti al fronte. Molti giocatori erano stati chiamati in azione e la loro assenza era stata sentita in tutte le clubhouse e in ogni ballpark della nazione. Quando sia i giocatori che i tifosi ritornarono dai loro obblighi militari, il baseball, ancora una volta, rinasceva come il National Pastime dell'America. Nonostante la perdita di alcuni giocatori chiave nelle propria fila, i St. Louis Cardinals avevano ripetutamente vinto la National League nel '42, '43 e '44. E nulla era cambiato nella stagione del '46, quando i Cards e i Brooklyn Dodgers pareggiarono per il primo posto nella National League e fu necessario il primo playoff nelle Major Leagues per aggiudicare il pennant. Il Redbirds riuscirono a battere i Dodgers in due partite consecutive (spareggio al meglio delle tre partite), catturando il loro quarto pennant in cinque stagioni e un altro biglietto per il Fall Classic. Nell'American League, i Boston Red Sox vinsero il titolo con 12 partite sui Detroit Tigers, agguantando un record di 104 partite vinte. Il 6 ottobre iniziarono le World Series allo Sportsman Park, di St. Louis. I Red Sox aprirono le Series aggiudicandosi Gara 1 con il punteggio di 3 a 2, dopo dieci inning, deciso da un homer di Rudy York. Earl Johnson, entrato al decimo inning, fu il lanciatore vincente. In Gara 2, giocata il giorno successivo, il pitcher dei Cards,  Harry Breche, concesse ben poco ai Sox e si impose con una shutout per 3 a 0. Dopo un giorno di riposo le Series si spostarono a Boston sul Fenway Park. Gara 3 valorizzò il talentuoso lanciatore di Boston, Dave Ferriss, che lanciò una shutout per il 4 a 0 che sembrava mettere finalmente i Red Sox sulla via dell'agognato successo. Gara 4, giocata giovedì 10 ottobre, fu una doccia fredda per i fans del Fenway e la "maledizione del Bambino" cominciò ad aleggiare. Enos Slaughter, il cui cognome significa "carneficina", divenne il terrore dei Sox battendo 4 su 6 e trascinando i Cards alla vittoria per 12 a 3, e sommergendo i padroni di casa con venti valide. Whitey Kurowski e il catcher rookie, Joe Garagiola, aiutarono gli sforzi di Enos con quattro valide ciascuno. Le Series erano in parità e venne giocata Gara 5, l'ultima sul diamante bostoniano. Il pitcher dei Sox, Joe Dobson, concesse quattro valide e tre punti, ma aiutato da un buon attacco vinse per 6 a 3, mettendo Boston avanti tre partite a due. Si tornava nuovamente a St. Louis, dopo un giorno di riposo, per giocare Gara 6. Il pitcher dei Cards, Harry Brecheen, fu l'eroe della partita interrompendo la corsa dei Red Sox e vincendo per 4 a 1. Brecheen, un improbabile eroe, aveva combinato un record di 31-9 nel '44 e '45, ma era sceso a 15-15 nel '46. Il suo ERA di 2.49 e i cinque spettacolari shutout avevano offuscato alcuni dei dubbi della sua  stagione a .500. Ora poteva gioire per le due partite vinte nelle World Series ma il suo compito non era finito, perchè sarebbe stato chiamato ancora a dare il suo contributo in una delle più eccitanti Gara 7 della storia del Fall Classic. Dopo sette inning allo Sportsman Park, i St. Louis erano in vantaggio sui Boston per 3 a 1. Murry Dickson aveva concesso un solo punto nel primo inning e i Cardinals, dopo il pareggio nella seconda ripresa, avevano messo a segno due punti al quinto, con valide di Harry Walker, Murry Dickson e Red Schoendienst. Nella parte alta dell'ottavo inning, Dickson doveva affrontare l'ottavo, il nono e il leadoff del lineup di Boston. Ma il manager Joe Cronin sostituì Hal Wagner con Glen Russell, che colpì un singolo. Joe Dobson (che aveva rilevato Ferriss nel quinto) venne sostituito da George Metkovich. Il risultato fu un doppio a sinistra e Boston poteva rimettere in discussione il risultato, con un corridore in terza e uno in seconda e zero eliminati. Il manager rookie dei St. Louis, Eddie Dyer, visti i guai all'orizzonte per Dickson rispose con una chiamata al bullpen. Il mancino Harry Brecheen, già due volte vincitore, affrontò due dei migliori battitori mancini di Boston: Wally Mosè (che aveva raccolto più di cinque valide in undici volte alla battuta) e Johnny Pesky. Brecheen cominciò forte e mise strikeout Mosè. Pesky picchiò una linea sull'esterno sinistro, per l'out numero due, con i corridori ancora sulle basi. Venne il turno del destro Dom DiMaggio, fratello più piccolo di "Joe D", che depositò sul centro destra un doppio portando Rip Russell e Catfish Metkovich a pareggiare la partita. Nonostante questa esplosione improvvisa, il pitcher dei Cardinals riuscì ad uscire dalla inning eliminando Ted Williams con un popup. Come i Red Sox presero il campo in fondo all'ottavo inning, Bob Klinger venne messo sul monte, Roy Partee sostituì Wagner dietro il piatto e Leon Culberson andò all'esterno centro. Enos Slaughter, che aveva segnato solo un punto, mise a segno un singolo. Klinger fece battere al volo Kurowski e Rice. Con due out si presentò al piatto Harry Walker che battè un doppio sopra la testa dell'interbase Pesky, sul zona centro sinistra. Slaughter era riuscito ad allungare una corsa sicura in terza ma la sua audacia lo spinse a casa base per il punto di vantaggio dei St. Louis. Brecheen continuò la suspense nel nono dopo aver concesso due singoli a Rudy York e Bobby Doerr, nell'apertura dell'inning. I fans dello Sportsman Park trasalirono, ma Pinky Higgins colpì una rimbalzante sul terza base che assistette in seconda per il primo out. Il pinch-runner Paul Campbell nella giocata arrivò in terza. Con un out, il possibile pareggio dei Boston era a soltanto 27 metri di distanza. Partee venne eliminato su flyball dal prima base Stan Musial. Il pinch-hitter Tom McBride, venne messo in campo da Joe Cronin per cercare il pareggio. L'asso dei Cardinals indusse McBride a battere una rimbalzante sul seconda base Red Schoendienst, che passò la palla all'interbase Marty Marion per la fine di una partita con interminabili out forzati e per consegnare la sesta World Series ai Cardinals.

I programmi dell World Series del 1946

I St. Louis Cardinals vincitori delle World Series del 1946

Giocatori dei St. Louis Cardinals prima di una Gara delle World Series del 1946 allo Sportsman's Park di St. Louis

Il catcher dei St. Louis Cardinals, Joe Garagiola, si sposta fuori dal box per ricevere il lancio del pitcher Murry Dickson a Ted Williams (# 9) a cui viene data la base intenzionale nel primo inning di Gara 1 della World Series del 1946. L'arbitro di casa base è Lee Ballanfant

Ted Williams affronta i St. Louis Cardinals in Gara 2 delle World Series del 1946 disposti sul terreno secondo la difesa strategica contro lo slugger di Boston che prese il nome di "Boudreau o Ted Williams Shift". I giocatori, in diamante, da sinistra a destra, sono Whitey Kurowski, terza base (sul lato sinistro vicino alla seconda base), Marty Marion, interbase, Red Schoendienst, seconda base, e Stan Musial, prima base a coprire il lato destro del diamante. Il ricevitore è Del Rice, l'arbitro di casa base è Cal Hubbard, il pitcher è Harry Brecheen

Del Rice segna dalla seconda base sul singolo di Harry Brecheen nel terzo inning di Gara 2. Festeggiato a casa base dal bat boy Scanlan e da Red Schoendienst (# 2)

Joe Cronin e Eddie Dyer, i manager dei Boston Red Sox e dei St. Louis Cardinals, prima di iniziare Gara 3 delle World Series del 1946

Stan Musial preso in ballerina nella parte alta del primo inning di Gara 3 delle World Series del 1946. Di spalle il terza base dei Red Sox, Pinky Higgins, che riceve l'assistenza del pitcher Dave Ferriss

Lo slugger dei Boston Red Sox, Ted Williams, spiazza la difesa schierata secondo il "Dyer shift" nel terzo inning di Gara 3 delle World Series del 1946. Williams mette un bunt lungo la linea di terza base, che è abbandonata dallo spostamento dei giocatori dei Cardinals sul lato destro del campo. Il ricevitore è Joe Garagiola e l'arbitro di casa base è Al Barlick

Hal Wagner, ricevitore dei Boston Red Sox, effettua una straordinaria eliminazione durante il quinto inning di Gara 4 delle World Series del 1946. Questa incredibile foto vede il catcher dei BoSox mentre elimina per toccata Whitey Kurowski dei St. Louis Cardinals che scivola a casa base sull'assistenza dell'esterno centro Dom DiMaggio. L'arbitro di casa base è Charlie Berry

L'esterno sinistro dei Boston Red Sox Ted Williams appoggiato al tabellone sul Green Monster durante Gara 4 delle World Series del 1946. St. Louis aveva segnato 4 punti nel nono inning e realizzato un totale di 20 valide, eguagliando il record delle World Series. I Cardinals vinsero 12-3

Roy Partee dei Boston Red Sox scivola sotto il guanto del ricevitore dei St. Louis Cardinals, Joe Garagiola, nel secondo inning di Gara 5 delle World Series al Fenway Park di Boston. Johnny Pesky (# 6) guarda l'arbitro Lee Ballanfant che sta per effettuare la chiamata

Il manager dei Cardinals, Eddie Dyer, e Joe Cronin, manager dei Boston Red Sox, posano per questa foto con il grande pitcher Grover Cleveland Alexander prima dell'inizio di Gara 6 delle World Series del 1946

Red Schoendienst, seconda base dei St. Louis Cardinals, salta sopra Johnny Pesky dei Boston Red Sox nel corso della parte alta del sesto inning di Gara 6 delle World Series del 1946. Pesky, che aveva preso la base su ball, diventò il primo eliminato di un doppio gioco battuto da Dom DiMaggio. Nella foto sotto si può vedere la conclusione del doppio con la palla che sta per arrivare nel guanto di Stan Musial e Dom DiMaggio ancora a circa tre metri dalla prima base. L'arbitro di prima è Charlie Berry

I due partenti, Dave "Boo" Ferriss (a sinistra) dei Boston Red Sox e Murry Dickson (a destra) dei St. Louis Cardinals, si stringono la mano prima dell'inizio di Gara 7 delle World Series del 1946

Enos Slaughter dei St. Louis Cardinals scivola a casa base nella parte alta del nono inning di Gara 7 delle World Series del 1946 per segnare il punto del vantaggio e della vittoria finale. Slaughter fu in grado di segnare partendo dalla prima su un doppio al centro di Harry Walker